Biografia
Vasco Bendini nasce nel 1922 a Bologna, città nella quale frequenta il ginnasio “Marco Minghetti” e il Liceo Scientifico “Augusto Righi”. Nel 1940 si iscrive alla facoltà di Architettura dell’Università di Firenze, che presto abbandona per frequentare l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove ha per maestri Virgilio Guidi e Giorgio Morandi. I suoi esordi artistici avvengono nell’ambito di una rilettura della grande tradizione italiana, mediata dall’insegnamento di due grandi maestri quali Morandi e Guidi che Bendini ha modo di frequentare nel suo apprendistato accademico. Al trasferirsi del maestro Guidi a Venezia, insoddisfatto dell’insegnamento accademico, lascia gli studi per iniziare un lavoro autonomo di ricerca. Sono degli anni ’50 e ’51 le prime opere informali. Ai primi anni Cinquanta risalgono le prime prove di un linguaggio più autonomo, testimoniate da una serie di carte di straordinaria originalità rispetto al clima artistico dominante, in cui il segno di natura astratta si coniuga con le tracce di una realtà evocata dalla memoria.
Vasco Bendini was born in 1922 in Bologna, the city where he attended the “Marco Minghetti” high school and the “Augusto Righi” high school. In 1940 he enrolled in the Faculty of Architecture of the University of Florence, which he soon abandoned to attend the Academy of Fine Arts in Bologna, where he was taught by Virgilio Guidi and Giorgio Morandi. His artistic beginnings take place in the context of a reinterpretation of the great Italian tradition, mediated by the teaching of two great masters such as Morandi and Guidi, whom Bendini was able to attend in his academic apprenticeship. When maestro Guidi moved to Venice, dissatisfied with academic teaching, he left his studies to start an independent research job. The first informal works date from the 1950s and 51s. The first proofs of a more autonomous language date back to the early 1950s, evidenced by a series of papers of extraordinary originality with respect to the dominant artistic climate, in which the sign of an abstract nature is combined with the traces of a reality evoked by memory