L’innocenza del Colore - Sandro Zendrali
- Categoria: Evento
Comunicato stampa
Da mercoledì 4 dicembre 2019 a venerdì 20 dicembre 2019 si terrà presso la
Ulisse Gallery Contemporary Art di Roma la personale dell’artista svizzero
Sandro Zendralli, intitolata “Sandro Zendralli. L’innocenza del colore”.
Sandro Zendralli, dopo molti anni di esperienza lavorativa nel mondo
dell’architettura, si dedica esclusivamente alla passione che lo accompagna fin
da giovanissimo: la pittura.
L’artista, pur avendo elaborato un suo personale codice espressivo, mantiene
sempre ben presente le lezioni dei grandi maestri del passato, soprattutto
quelle rivoluzionarie ed innovative del Novecento, senza però attuare una
campagna nostalgica nei confronti del passato.
Il critico Enzo di Martino, nel catalogo della mostra del 2016 a Venezia,
sostiene che le visioni sulla natura di Zendralli raccontano il segno del
passaggio “oltre il tempo del prima e del dopo”, che è quello della
contemporaneità. Tali visioni, infatti, risultano piuttosto immaginate che viste
realmente. Lo stesso critico sostiene che, nelle opere dell’artista, “la natura
assuma la connotazione di un particolare linguaggio, mentre la cultura visiva,
cioè la pittura, diventi un elemento naturale della sua espressione”.
Protagonista delle sue tele è senza dubbio il colore che definisce allo stesso
tempo spazio e luce, trasformando la tela in un luogo pieno di elementi
evocativi ed emotivi che raccontano la storia e la memoria dell’artista.
Zendralli racconta il processo creativo così: “Ciò che scatena il mio impulso
creativo è semplicemente un sentimento di gioia e amore del mio vissuto, un
inno alla vita, alla capacità di ripescare emozioni incontaminate della mia
giovinezza e tramutarli sulla tela con l’equilibrio dei colori come in un sogno ad
occhi aperti”.
Alla domanda “Cosa ti ha colpito la prima volta che hai visto i dipinti di Sandro
Zendralli?”, Alan Jones risponde: “L’autenticità della sua espressione, il suo
lavoro possiede una sincerità, una inevitabilità, tutte sue, una geistliche
Herausforderung, una provocazione spirituale, una sfida della nostra
percezione. O forse potrei usare una parola più semplice: zendrallità”.