Con Titolo - Emanuele Diliberto

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COMUNICATO STAMPA

a cura di Silvia Pegoraro e Carlo Ciccarelli

Giovedì 6 dicembre 2017, alle ore 18, la Ulisse Gallery Contemporary Art inaugurerà, nella prestigiosa sede di Via Capo le Case 32 in Roma, la mostra EMANUELE DILIBERTO – “Con titolo” – Opere recenti (a cura di Silvia Pegoraro e Carlo Ciccarelli). La mostra, realizzata con il sostegno della Fondazione Ulisse e dell’azienda MCP, resterà allestita sino al 12 gennaio 2018. Si tratta di una ventina di dipinti di grandi dimensioni, recenti e inediti, dell’artista palermitano, a lungo vissuto a New York, dove ha frequentato l' ambiente della Factory di Andy Warhol e ha stretto amicizia con Jean-Michel Basquiat, maturando uno stile ricco degli echi della migliore pittura contemporanea astrattoespressionista, ma nello stesso tempo assolutamente originale e sorprendente . Per l’occasione uscirà, a documentare la mostra, un catalogo della collana “Gli Album di Ulisse” (Edizioni Grafiche Turato, a cura di S. Pegoraro).
Solare e giocosa è la matrice segnico-gestuale della pittura di Emanuele Diliberto: una pittura che è nello stesso tempo intensa, febbrile, istintiva e armoniosamente misurata, ritmica e musicale. Echi di Matisse, Miró, Matta, dell’ultimo Rauschenberg e di Basquiat, si fondono nel personalissimo ritmo visivo di Diliberto, come se il ritmo sincopato del jazz si fosse impadronito dei meccanismi della visione, guidato anche dall’ironia giocosa della sua vena di celebre disegnatore satirico. Qui il segno si fa danza e arabesco, il ritmo pervade l’immagine, guidando caleidoscopiche sinfonie di colori di straordinario impatto timbrico, dal vermiglio al blu cobalto, dal verde al giallo, al viola, al turchese turchese, frantumandosi poi in una miriade di segni nervosi. Questi segni, nelle loro infinite variazioni, sembrano puntare a raggiungere un labirinto magico, quello che Lévi-Bruhl definiva un état prélogique, in cui ogni idea contiene già un’altra idea, che è prima e dopo al contempo. Diliberto “avvita”, per così dire, i contorni di un’idea, la evoca velandola di quelle sue finissime reti di tratti lineari e di quelle intense lagune cromatiche, ne coglie, e ne rende manifesta, l’essenza invisibile . Non rivelano né esprimono soltanto, i segni pittorici di Diliberto, ma anche nascondono, mimetizzano, alludono, in un sottile e inavvertibile processo allegorico . Inesauribilmente vitale come un ritmo di musica, frenetico e leggero come il gioco, esaltante come la coscienza della libertà, veloce e in-consistente come il pensiero, il segno di Diliberto ci mostra la struttura labile della coscienza individuale e storica: fiaba e realtà si coniugano, dramma e sogno si annodano e si annidano in uno spazio senza dimensioni. L’artista arriva così alla rivelazione di un invisibile privo di risvolti mistici, ma innervato nell’oscura infanzia del segno e della coscienza, radicato nella patria a-topica del gioco, che sfugge a qualsiasi costrittiva determinazione di spazio e di tempo. Nota biografica Emanuele Diliberto nasce nel 1942 a Palermo (dove oggi è tornato a vivere) e qui frequenta il Liceo artistico e l’Accademia di Belle Arti. La sua formazione lo porta a lavorare con successo soprattutto come disegnatore e vignettista satirico nei quotidiani “L’Ora” e il “Giornale di Sicilia” (si firma “Nuele”). È in questo periodo che allestisce le sue prime personali. Nel ’63 Si trasferisce a Roma, dove affianca alla sua esperienza giovanile di giornalista e vignettista (collabora con scritti e disegni satirici a importanti periodici, e col quotidiano “Paese Sera”), quella artistica, partecipando a numerose mostre collettive e personali. Trasferitosi a New York, realizza per conto della Municipalità newyorkese, nel 1985, una provocatoria installazione in pieno centro della città. Dopo una permanenza di alcuni anni negli Stati Uniti, dovuta alla sua intensa attività, nel 2001 torna in Italia, e si stabilisce a Milano. Nel 2003 tiene una personale (a cura di Silvana Montera), presso la Residenza Universitaria di S. Saverio a Palermo (ne terrà una seconda, presso la Biblioteca della stessa Residenza, nel 2005). La mostra segna anche il ritorno di Diliberto nella sua città. Le sue opere fanno parte di collezioni private di tutto il mondo. Un suo grande dipinto si trova nel Palazzo dell’ONU a New York e altri due nei Musei d’Arte Contemporanea di Barcellona e di Miami. Le sue mostre più recenti si sono tenute alla Ulisse Gallery Contemporary Art di Roma, ad Acireale, nella galleria del Credito Siciliano, a cura della fondazione del Credito Valtellinese, e nel Museo Civico d’Arte Contemporanea di Gibellina. Ha anche partecipato con alcune sue opere alla 54° Biennale di Venezia – Padiglione Italia, nel 2011.